Stando a quanto riporta Bresciaoggi, si è parlato, per motivare il mancato annullamento della rete di Tramoni, della discriminante della distanza tra Lezzerini e Canestrelli, il giocatore del Pisa in posizione irregolare davanti al portiere del Brescia. Viste, riviste e vivisezionate le immagini dell’azione incriminata, si vede chiaramente che Lezzerini si tuffa solo dopo che il pallone è passato vicino a Canestrelli, che palesemente si sposta per non farsi colpire.
Il portiere biancazzurro era uno dei più arrabbiati e a fine partita lamentava proprio questo: di non aver visto partire subito il sinistro di Tramoni, di essersi tuffato in ritardo perché Canestrelli gli ostruiva la visuale. E la norma Aia-Figc del 1° settembre 2024, quindi recentissima, sulla questione recita così: «Un giocatore è in fuorigioco se interferisce con un avversario ostruendogli chiaramente la linea di visione». Più chiaro di così.
Al designatore Rocchi sarebbe bastato ammettere l’errore: pur grave come in questo caso, può capitare. E sarebbe stato sufficiente che Fourneau fosse andato di persona al VAR a verificare quanto accaduto. Se poi avesse deciso ugualmente di non tornare sui suoi passi convalidando il gol, sarebbe stato meno grave: l’aveva verificato di persona, era una sua decisione dopo attenta verifica.