Genova rappresenta la ciliegina sulla torta, il finale perfetto, l’estati dopo la noia per il Brescia. Contro la Sampdoria così come contro il Genoa. Stessa storia, stesso posto, stesso risultato: 1-1, riacciuffato nel finale dopo una prestazione opaca.
Era il 30 ottobre 2022, così come il 17 febbraio 2024: cambia solo l’avversario e la porta, ma è ancora più bello perché entrambi i gol finali sono stati dal lato della curva ospite, in tutti e due i casi stracolma di tifosi di Brescia. Che dopo tante ingiustizie e sofferenze, meritano gioie del genere. Non sono tre punti purtroppo, ma per come sono arrivati, con il cuore, valgono più di una vittoria.
Ci ha pensato Cistana la scorsa stagione, l’ha risolta Adorni ieri: sempre al novantaquattresimo. Coincidenze? Assolutamente sì. Perché il Brescia gioca male, non brilla, ma non crolla. Salvata da meriti propri e da demeriti degli avversari, ma in trasferta un punto così vale triplo. La gioia di tifosi, giocatori e tutto lo staff è il simbolo perfetto di quello che rappresenta.
I due difensori non sono così avvezzi al gol, Adorni in particolare essendo alla prima marcatura in maglia Brescia, ed è ancora tutto più magico. Genova ha il sapore di gioia in questi ultimi anni, Genova è lieto fine: Brescia tiene alto il suo vessillo il quel di Marassi.