Pep Clotet due stagioni fa centrò la rimonta verso i playoff partendo dalla difesa: anche il mercato deve dare una mano
Tutti ci ricordiamo la cavalcata di Pep Clotet di due anni fa: prese il Brescia alla ventunesima giornata, in zona play-out, e lo portò fino ai play-off poi persi contro il Cittadella. Un dato in comune all’attuale campionato è l’elevata facilità con cui le Rondinelle incassano gol. Quest’anno Andrenacci e Lezzerini hanno raccolto il pallone in fondo al sacco in 30 occasioni, Joronen in quel campionato ben 35. A fine stagione però le reti complessive subite furono 53: nel girone di ritorno la cura Clotet fece incassare alla difesa solo 18 reti.
Quest’anno il discorso è comunque un po’diverso, ma la speranza è di fatto la stessa. Il definitivo rientro di Cistana dall’infortunio fu la chiave di volta di quella seconda parte di stagione, mentre oggi il difensore bresciano deve dimostrare a suon di prestazioni di meritarsi quella Serie A che il suo procuratore millanta frequentemente. Ci sono poi Adorni, Papetti e Mangraviti che non riescono a dare costanza al loro rendimento e i terzini Huard, Karacic e Jallow sono troppo spesso insufficienti. Aggiungiamoci anche la difficoltà nella scelta delle gerarchie in porta e per Clotet il lavoro da fare non è di certo facile.
Due anni fa il tecnico catalano riuscì nel miracolo, partendo dalla difesa; quest’anno, a mercato ancora aperto, la speranza deve essere la medesima.