La presidente del club ha parlato di settore giovanile e ripartenza post Covid
Non c’è solo la prima squadra nel mondo del Brescia Femminile: la numero uno del club Clara Gorno ha risposto alle nostre domande sul suo primo anno alla presidenza della società, parlando dei progressi fatti a livello di settore giovanile con la nascita dei Punti Bcf e soprattutto della difficile ripresa post Covid. C’è però anche uno sguardo all’ottimo campionato di Serie B delle ragazze biancoblu.
È soddisfatta di come sono ripartite giovanili e attività di base dopo il difficile periodo del Covid e lo stop 2020-21? “Sono contenta perché siamo riusciti a ripartire, prima di tutto. Grazie ad un grande sforzo collettivo da parte della Società e con la collaborazione da parte delle famiglie siamo stati in grado di poter gestire il ritorno all’attività agonistica in totale sicurezza e serenità. Mi piace sottolineare che nelle prime settimane di rientro in attività abbiamo effettuato tamponi a tutto il Settore Giovanile. Indipendentemente dai risultati, il benessere fisico e mentale delle calciatrici – grandi o piccole che siano – e la tranquillità e serenità delle famiglie sono il primo pensiero mio e della Direzione della Società”.
Il progetto dei Punti Bcf, partito nei mesi scorsi, a che punto è arrivato? Quante sono le società aderenti? “E’ una grande novità che ha attirato subito grande interesse in tutto il territorio. Il nostro Direttore Generale Pietro Sbaraini se ne sta occupando in prima persona e sta facendo un gran lavoro. Ad oggi, di ufficializzate, sono tre le collaborazioni: Garda Soccer Academy a Sirmione, Prevalle e ultima in ordine di tempo, Toscolano Maderno. E’ un progetto ambizioso, che ha come primo scopo quello di dare la possibilità a tutte le bambine e ragazze della nostra grande provincia di avvicinarsi alla pratica del calcio. Le distanze sono molto ampie e per tante famiglie pensare di venire a Brescia è impensabile per tempi o costi: per cui abbiamo studiato questa possibilità di affiliazione che è unica nel suo genere. Unica perché tutti i tesseramenti, dai tecnici alle calciatrici, saranno Brescia Calcio Femminile: le squadre che saranno iscritte ai vari campionati giocheranno con la maglia e lo stemma del BCF. Ci sarà una forte interconnessione tra le affiliate, i tecnici e i responsabili della “casa madre” in termini di scambio di informazioni, percorsi formativi e tanto altro. Ci saranno altre società pronte ad unirsi a questo progetto, e a tempo debito le sveleremo”.
A livello di prima squadra invece qual è secondo lei il bilancio di questo primo anno di presidenza? “Per i bilanci c’è tempo perché il campionato è ancora lungo e ci sono tante partite da giocare. Siamo partite con l’obiettivo di consolidare la categoria dopo la faticosa salvezza dello scorso anno e ora possiamo dire che calcolatrice alla mano ci siamo quasi. Dopodiché guarderemo dove siamo in classifica. So che siamo prime con cinque punti sulla seconda però ripeto, mancano tante partite e ogni domenica sarà una gara da vivere all’ultimo respiro perché in questa categoria non ci sono partite facili. E i risultati lo testimoniano. Quindi, e in questo mister Garavaglia e le ragazze sono bravissimi, pensiamo a una domenica alla volta, giochiamo al meglio delle nostre possibilità e a fine maggio non avremo niente di cui rimproverarci, indipendentemente da come andrà. A livello personale sono molto contenta, è una bella sfida quella di aver rilevato una società di calcio femminile. Ho detto tante volte che nella mia testa non c’è solo la volontà, un giorno, di rivedere le Leonesse dove le avevamo lasciate qualche anno fa, ma anche di cercare attraverso la loro azione, di essere un esempio di empowerment, umiltà, coraggio, determinazione, per tutte le donne. E in questo, credo, un po’ ci stiamo già riuscendo”.
