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Marroccu: “Come possiamo ripartire ora con Inzaghi? Con una sola strategia: serie A”

Francesco Marroccu ha rilasciato una lunga conferenza stampa a Torbole per chiarire le ultime surreali ore in casa Brescia

Queste le parole del direttore sportivo Marroccu riportate dal Giornale di Brescia:

“Inzaghi non è mai stato esonerato, stavamo solo valutando il suo esonero. La clausola anti-esonero? Se c’è appunto non è stato licenziato perché il suo licenziamento sarebbe stato nullo. Perché avevamo ripensato a Lopez? Perché pensavamo potesse rivestire questo ruolo. Qui sono caduti tanti allenatori tra cui Lopez che con me ha fatto cose straordinarie a Cagliari, poi ha fatto bene a Bologna e col Penarol. Poi come tanti allenatori ha fallito qui ma anche con attenuanti e mille problematiche. Il giudizio su Lopez deve essere di Cellino e Marroccu che ne rispondono. Ricordatevi che 20 giorni fa mi sono esposto per la permanenza di Inzaghi. Quattro giorni fa ho semplicemente smesso di supportarlo perché ho capito che il momento storico non metteva allenatore e presidente sulla stessa lunghezza d’onda e allora abbiamo fatto una valutazione. Il terreno preparato a Lopez non è stato più produttivo, lui è sensibile e ha fatto un passo indietro perché non ha trovato i presupposti. Ci sarei stato io come figura nuova rispetto al passato.”

“Inzaghi è l’allenatore del Brescia. Deve collaborare con il club. Non vuol dire che deve subirlo, ci deve essere feeling. Che lui ha avuto nella partenza del Brescia che non ci sarebbe stata senza il suo carisma. Ha grandi meriti. Abbiamo fatto un mercato netto e chiaro, lui e Cellino si sono detti delle cose. Qui occorre sapere misurarsi con una persona lungimirante che non vive sul risultato. I risultati sono ottimi, ma è la proiezione che ci ha fatto riflettere. Dobbiamo portare il Brescia in A e per andarci dobbiamo essere pronti a triturarci. La strada la traccia però il presidente, non io e non Inzaghi. Io posso incidere come ha inciso Inzaghi che però nell’ultimo periodo è stato sfiancato da tutto questo. Io con lui mi sono trovato bene. Dobbiamo andare in Serie A e tutte le mosse sono solo orientate a questo.”

“Come possiamo ripartire ora con Inzaghi? Con una sola strategia: serie A. Nessuno deve andare a cena con nessuno. A Inzaghi ora dirò: rimbocchiamoci le maniche e poi ripartiamo. Ci sono state partite difficili, la squadra è arrivata anche con un carico di pressione alle partite casalinghe. Inzaghi in tutta la gestione è sempre stato un martello, non ha mai perso energia però nell’ultimo fine settimana ho visto qualcosa di diverso. Ma io non dimentico i miei quattro mesi con lui e possiamo rimettere a posto tutto. La squadra può trarre solo cose buone da questo scossone. Nessuno è insostituibile, ma che Inzaghi abbia la squadra in mano non è in discussione. È possibile che la reazione dell’ultimo weekend di Inzaghi sia figlia di un forte stress. Per stare qui ci vuole resilienza. Inzaghi non è un nemico, io ho percepito un momento di sua difficoltà e non ho svolto nel dialogo tra lui e il presidente il mio solito ruolo. A me Inzaghi piace molto e la tipologia della determinazione è fondamentale. Mi aspetto che dica torno, arrivo.”

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