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ESCLUSIVA Tifobrescia.it, Cagni: “Il presidente ha voluto fare l’allenatore, non c’è spiegazione razionale a tutto questo”

Luigi Cagni commenta in esclusiva a Tifobrescia.it la scelta di Cellino di esonerare Inzaghi e richiamare Lopez

Che idea vuoi che si faccia uno di quello che accade nel mondo del calcio? Non c’è più razionalità. Di spiegazioni per chi viene da una generazione di calcio come me non ce ne sono. Non si può dare una spiegazione razionale a una cosa di questo tipo“. E’ questo il primo commento di Luigi Cagni, ex giocatore e tecnico delle rondinelle, che questa mattina si è gentilmente reso disponibile nel commentare l’esonero di Filippo Inzaghi e il ritorno di Diego Lopez.

MANCANZA DI GIOCO E DIVERGENZE SUL MODULO LE SPIEGAZIONI?Il presidente può fare quello che vuole e va bene, non si può però fare in questo modo. Il presidente ha voluto fare l’allenatore ed è evidente che il mister non soddisfaceva le sue idee calcistiche. Il problema di tanti presidenti al giorno d’oggi è anche quello che pensano di aver allestito squadre forti. Vorrei vedere un presidente che si siede sulla panchina, va nello spogliatoio e prepara la partita. Io sono nato in una generazione dove ognuno faceva il proprio mestiere, ho avuto anche io presidenti che volevano sapere la presentazione, ma ognuno faceva il suo. Se tu pensi di sapere di calcio, cosa lo prendi a fare l’allenatore? Io sono uscito dal calcio perché il sistema è questo e non mi piace più”.

COME POTREBBE REAGIRE LA SQUADRA?Non ne ho idea. Mi sembra che i giocatori, conoscendo anche Pippo, avessero un buon rapporto con lui ma ripartiranno. C’è chi ne risentirà un pò di più, ma le cose vanno avanti perché stiamo parlando di professionisti. Ovviamente ci sarà chi è più dispiaciuto, ma sono cose che capitano. Secondo me però il mondo del calcio non può continuare ad andare avanti così, succederà qualcosa prima o poi”.

FILIPPO INZAGHI.Ho scritto a Pippo, gli ho detto anche che è una medaglia essere esonerato da Cellino. Deve stare tranquillo e poi ci sentiremo meglio, a me è capitato di essere esonerato e so come possa sentirsi. Ritorno di Inzaghi? Non ne ho idea, lui è sotto contratto ed è obbligato a tornare, ma dipenderà molto dalla situazione. Inzaghi non ha bisogno di soldi e potrebbe rinunciare, ma non penso voglia darla vinta a Cellino”.

CALCIO MALATO.Ormai alleni perché hai un procuratore. In passato sono stato chiamato da Inter e Napoli, mi seguirono per 6 mesi e poi mi chiamarono per fare un colloquio. C’è un problema anche nei settori giovanili: mi sembra strano che non ci siano calciatori italiani. Molti termini sono ingigantiti: mi viene da ridere quando sento parlare di “maestro” o “professore”, noi chiamavo in questo modo gente del calibro di Mazzone, Radice: erano persone che avevano una certa storia alle spalle. Certe parole vengono utilizzate solo per fare titoli”.

 

 

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