Donnarumma lascia Brescia dopo tre stagioni con una promozione in Serie A vissuta da protagonista
Colpa d’Alfredo, canta Vasco Rossi. Per i tifosi del Brescia non è di certo una colpa aver messo a segno ben 42 reti in 91 presenze in maglia biancoblu, ma ora l’addio di Donnarumma lascia l’amaro in bocca. È stato un attaccante capace di gonfiare la rete a raffica se messo nelle condizioni giuste, come in coppia con Torregrossa nell’anno della promozione.
Gli ultimi due anni non stati invece così positivi come ci si poteva attendere, ma le attenuanti ci sono eccome: il suo debutto in Serie A carico di aspettative era partito alla grandissima, ma poi il ritorno dalla squalifica di Balotelli lo aveva relegato ad un ruolo da comprimario che di certo non gli si addice.
Il Covid lo ha inoltre debilitato facendolo fermare proprio durante le fasi iniziali dello scorso campionato: solo nelle ultime giornate infatti Donnarumma ha fatto intravedere il suo vero potenziale nonostante in coppia con Ayè (attaccante troppo simile a lui) non si sia mai trovato a suo agio.
Alfredo va alla Ternana per rilanciarsi e per tornare a sentirsi importante: a Brescia i tifosi lo hanno sempre amato anche nei momenti di difficoltà e ora il vuoto che lascia sarà difficile da colmare. Il bomber che esulta con la L della moglie Luisa aizzava la curva: una media da quasi un gol ogni due partite complessive e 25 in 32 nel 2018/19, un bottino spaventoso.
Chiamato a sostituire Caracciolo, amatissimo dai tifosi, non si era fatto pregare due volte assumendosi questa responsabilità e ripagando le attese di Cellino. Ora il presidente dovrà comprare un altro attaccante in grado di non farlo rimpiangere: il Rigamonti ha bisogno di un nuovo numero nove, possibilmente come gli ultimi due.
