Il Brescia è la terza squadra più giovane della Serie B dopo Empoli e Pordenone: la mancanza di esperienza non significa non poter ambire alla promozione
Quest’anno il campionato delle Rondinelle è stato certamente al di sotto delle aspettative iniziali: tanti problemi sono incorsi sul percorso del Brescia in una stagione tribolatissima che sta culminando con una salvezza apparentemente tranquilla. L’età media della rosa è giovanissima e con 25,6 anni si insedia al terzo posto della Serie B con solo Empoli e Pordenone davanti. Questo aspetto è già un primo segno che il dato anagrafico sulla carta d’identità dei giocatori conta relativamente.
L’Empoli, appunto, sta dominando la stagione con una sola sconfitta sul groppone: i 24,8 anni di media della rosa non hanno di certo frenato le ambizioni di mister Dionisi, bravo ad amalgamare un gruppo compatto e coeso verso l’obiettivo promozione. Due anni fa lo stesso Brescia vinse il campionato di Serie B con una squadra dall’età media di 23 anni, ben 2,5 più giovane dell’attuale. In cadetteria è più importante avere giocatori giovani affamati di campo piuttosto che vecchie glorie in cerca dell’ultimo contratto importante. Il Monza ne è l’esempio più lampante: con gli ingaggi di Boateng e Balotelli avrebbero dovuto “ammazzare” il campionato e invece sono a sei punti dalla promozione diretta.
Il Brescia ha giovani di livello assoluto per il campionato: in difesa Papetti, Cistana e Mangraviti e a centrocampo van de Looi, Jagiello e Ndoj. In attacco invece Ayè con i suoi 24 anni sta tenendo in piedi quasi da solo il reparto a cospetto dei 28 anni di Fridjonsson e dei 30 di Donnarumma. Il ricambio generazionale tra i biancoblu avviene ogni stagione senza grossi stravolgimenti: le basi sono state gettate, l’anno prossimo con l’esperienza maturata quest’anno sarà possibile tentare il grande salto.