La ct della Nazionale femminile torna a parlare dei cinque anni vincenti al Brescia, che hanno dato vita a una generazione d’oro

Milena Bertolini, commissario tecnico dell’Italia femminile tornata ai Mondiali dopo 28 anni, è tornata a parlare in un’intervista a Bresciaoggi del periodo vincente trascorso al Brescia Femminile dal 2012 al 2017, coinciso con due scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane oltre alla storica qualificazione ai quarti di Champions League nel 2015-16.

IL MONDIALE. “Fondamentale per far conoscere il calcio delle ragazze a tutto il nostro Paese: noi esistevamo anche prima, ma se esisti e nessuno ti conosce è come se non esistessi. Oggi si parla di 30mila tesserate, prima del mondiale erano forse 23mila”.

LA GENERAZIONE. “Ciò che rende speciali queste ragazze, oltre alla qualità, è lo spirito di squadra. Avevano una missione, un obiettivo comune e non personale: la voglia di far valere i propri diritti e veder riconosciuto il duro lavoro fatto per essere lì”.

BRESCIA. “La nostra Nazionale è nata a Brescia. Il “miracolo” dei Mondiali è nato in quegli anni, quando una squadra di dilettanti arrivava ai quarti i Champions League. Bisogna riconoscere il merito grandissimo di questa società: in un momento in cui nessuno conosceva il calcio femminile e non c’erano risorse è arrivata tra le prime otto d’Europa. E come Brescia anche società dilettantistiche come Verona, Torres, Tavagnacco: senza di loro, senza il loro lavoro questo non sarebbe stato possibile”.