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Roberto Baggio: “Il film? all’inizio provavo vergogna, Mazzone persona meravigliosa”

Nel film si ripercorre la carriera dell’ultimo attaccante italiano che ha vinto il pallone d’oro

Dal 26 maggio su Netflix sbarca “Il Divin Codino”, il film che racconta la carriera di Roberto Baggio. L’ex attaccante del Brescia è stato intervistato dal Giornale di Brescia.

IL RAPPORTO CON MAZZONE.Con Carlo Mazzone ho avuto un rapporto speciale, una persona meravigliosa che nel calcio sarò difficile da rivedere“.

OGGI BAGGIO VIVE LONTANO DAL CALCIO.La cosa più bella per me adesso è che sono a contatto con la natura. Sono sempre stato un uomo semplice, schivo e riservato“.

COSA VORREBBE CHE IL PUBBLICO CAPISSE CON QUESTO FILM? “Le difficoltà che possono incidere nella vita, che non dobbiamo arrenderci ma impegnarci, dare tutto, non avere rimpianti e amare i genitori. Nel film c’è molto del rapporto con mio padre, che da ragazzo non capivo perché era diventato quasi un “nemico”: era così rigido nell’educazione che però è stata la base che mi ha dato la possibilità di non arrendermi mai, di andare sempre oltre. Per cui ho un enorme gratitudine nei suoi confronti. Mi auguro che coloro che hanno avuto relazioni un pò complicate con i propri genitori capiscano che quando non ci sono più mancano. Le parole, spesso non dette, pesano“.

NEL CALCIO ODIERNO C’E’ QUALCOSA CHE LE FA VENIRE IL DESIDERIO DI TORNARE IN CAMPO?Farei qualunque cosa per tornare a giocare. Il problema è che le ginocchia non mi seguono più e questo sogno lo devo abbandonare, purtroppo“.

VEDE UN SUO EREDE?Credo sia antipatico fare dei paragoni. Penso che ogni persona abbia le sue qualità, le quali sono differenti dalle altre. Oggi ci sono degli ottimi calciatori che hanno solo bisogno di aver la fiducia per tirare fuori il proprio talento, nel calcio come d’altronde in tutti gli altri settori della vita“.

IL FILM.Per come la vedo io provavo vergogna. Non ritenevo che potesse interessare ad alcuno la mia storia. E’ stato il mio manager Vittorio Petrone a convincermi. Poi mi sono fatto trasportare e per quello che ho vissuto fino adesso penso alla fine che ne valesse la pena. E’ stata veramente una bella esperienza dove sia mia moglie che io abbiamo cercato di dare un supporto, raccontando in maniera semplice quella che è stata la nostra vita“.

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